GIUDICE DREDD

Parliamo dei due, che dopo Robocop mi è venuta voglia, adattamenti cinematografici del famoso giudice della 2000AD, al secolo Joseph Dredd, creato dal duo Wagner-Ezquerra.



Si parte con il film del '95, dove il nostro giudice aveva probabilmente il suo momento di fama maggiore tra il fine anni 80 e inizi anni 90, tra il pezzo i'm law degli antrax, alcuni crossover a fumetti con i maggiori eroi DC, batman e soci oltre ad essere scritto in quel periodo da un certo Garth Ennis e altri autori in rampa di lancio...quindi ci sta, pensiamo in grande...e cosa ci sta di più ambizioso di ingaggiare l'attore che era stata la base di tante trasposizioni di quel personaggio a fumetti, sopratutto quelle più esagerate e grottesche, con la sua leggendaria smorfia, ovviamente un certo Sylvester Stallone, ma qui nasce la grande contraddizione della pellicola, Stallone che al tempo era ancora una delle più grandi star del globo, poteva non farsi vedere per tutto il film coperto dal fondamentale copricapo del giudice? Certo che no, non avrebbe avuto senso in ottica commerciale avere l’attore protagonista con il volto sempre coperto, ma a livello di trasposizione e’ un disastro...perché? Fareste mai un Batman senza mantello? Un Superman senza esse sul petto? Un Punisher senza teschio? Ah, questo l’hanno fatto veramente...comunque, L’elmetto di Dredd e’ dicevo fondamentale, fa parte del personaggio e lo schermo tra lui e il resto de mondo, ne cela l’aspetto umano del personaggio trasmettendo quel leggero senso di disagio che ti da la polizia quando ti ferma per strada, il timore della divisa e della legge, e quindi per tentare di accontentare i fan il prologo del film vede in scena dredd che fa il suo mestiere, da lì in poi diventa demolition man 2...sequel poco riuscito del primo film del quale consiglio sempre una ripassata, si funziona benissimo ancora oggi questo invece duole dirlo ma è invecchiato maluccio, pare tutto troppo finto, troppo colorato, troppo innocuo, troppo tendente all'esagerato e grottesco senza però quella patina satira e sottile ironia che poteva risollevarlo un pò, ne viene fuori un film tronfio, per certi versi rappresenta abbastanza bene i difetti delle pellicole anni 90, la sceneggiatura è veramente fiacca, il cast veramente poco invogliato nonostante sia pieno di volti noti e verso il terzo atto ci si rende conto che il budget stava finendo e c'è una certa fretta di chiudere il tutto con i cloni che si vedono appena, insomma nulla di tragico ma sa tanto di occasione persa male, sia come trasposizione del personaggio e sia come un semplice action caciarone con sly, purtroppo è uno di quei film che valuti sempre un po’ di meno rispetto alla visione precedente, e quindi prima che il bel ricordo delle visioni da piccolo svanisca decidi di non vedere più.


Passano gli anni, il fenomeno cinecomics prende sempre più piede è si è alla ricerca di nuovi brand da sfruttare e personaggi a cui dare una seconda possibilità e quindi ecco un nuovo film di dredd arrivare nel 2012, il film viene scritto da Alex Garland ( ex machina, annientamento) che ne curerà anche il montaggio e parte della regia quando il regista Pete Travis verrà allontanato dalla produzione, si parte subito mettendo le cose in chiaro che questo sarà un film fedele al materiale originale, quindi karl urban scelto per interpretare dredd avrà tutto il tempo il casco, ci sarà il giudice anderson, interpretato da Olivia thirlby personaggio fondamentale perché rappresenta l’aspetto umano dei giudici con i suoi poteri psichici capaci di scrutare la mente delle persone, viene reso tutto più snello e credibile, le divise dei giudici sono molto in linea con quelle della swat, le moto non volano, megacity one e’ molto più spoglia e cupa, una città decadente, c’è tanta violenza, insomma si va in direzione opposta al film del ‘95.
Il film ha un budget modesto e viene prodotto un approccio da cinema indy, faccio il film e poi vendo i diritti di distribuzione, ma come nei migliori casi di fare necessità virtù, viene quasi tutto ambientato in uno degli enormi palazzoni di megacity one, da qui nascerà la questione: e’ nato prima The raid o dredd? La mia risposta e chissene sono due filmoni ad avercene, seguendo quindi la regola aura del cinema: sei hai pochi mezzi riduci gli spazzi così pare tutto più imponente.
C’è Lena Headey nel ruolo di un villain funzionale alla storia, c’è la droga slo-mo che è una gran trovata visiva, c’è una trama che per quanto verticale funziona benissimo e non annoia mai, sono quei film che vedi sempre con grande piacere per quanto mi riguarda, arriva anche la benedizione degli autori del fumetto, la critica lo accoglie bene, viene pianificata una trilogia con un secondo capitolo ambientato nella zona maledetta e un terzo con l’arrivo dei giudici oscuri, ma manca una cosa...che cosa? I soldi...ecco appunto gli incassi.
Purtroppo gli incassi sono tragici un po’ ovunque, il film arriverà da noi in home video solo nel 2019 a sette anni di distanza per farvi capire l’andazzo.
Il film però è molto amato, ha un ottimo passa parola, in home video va benissimo ma questo non basta a far partire un sequel, negli anni si parla di una possibile serie tv megacity one con il dredd di karl urban ma di concreto al momento non si è visto nulla.






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